Safety & Shipping Review 2016

Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) ha pubblicato l’edizione 2016 del Report che fornisce un aggiornamento sui rischi per il trasporto marittimo.

Il trasporto internazionale marittimo rappresenta circa l’80% del commercio globale in volume e circa il 70% in valore. La sicurezza della flotta è quindi un fattore determinante dell’economia mondiale.

Perdite totali 2006-2015

Nel corso del 2015, la perdite di grandi navi (più di 100 tonnellate lorde) registra un decremento del 3% rispetto al 2014: 85 casi, tre in meno rispetto al 2014. Questo risultato rappresenta  il valore più basso dell’ultima decade ed è molto inferiore alla media delle perdite dell’ultimo decennio (123).

Migliora quindi il quadro complessivo, ma permangono aree di criticità: ben 22 incidenti sono avvenuti nella regione marittima del Sud della Cina, Indonesia e Filippine, 11 nel Mediterraneo dell’est e nel Mar Nero.

Gli incidenti hanno coinvolto 36 cargo e 16 pescherecci. Gli affondamenti sono la più comune causa della perdita delle merci, quasi sempre determinata dalle cattive condizione atmosferiche e del mare. Tra gli incidenti più frequenti anche i danni alle macchine (36%). Giovedì è il giorno in cui accadono più incidenti.

Per la salvaguardia dei passeggeri e dei beni trasportati sono fondamentali  gli investimenti destinati alla manutenzione della flotta, ma anche la competenza professionale e il livello di aggiornamento dell’equipaggio.

Cyber risk

L’innovazione tecnologia e la digitalizzazione non portano all’industria marittima solo benefici e opportunità, ma anche nuovi rischi che richiedono un’attenta gestione della sicurezza informatica. Le minacce possono derivare da una inappropriata integrazione e interazione tra sistemi It o loro aggiornamenti o da attacchi esterni.

L’uso di sistemi di navigazione e di cartografia elettronica rappresenta infatti un potenziale canale d’accesso per gli hacker che possono, ad esempio:

  • insinuarsi nei sistemi informatici per carpire informazioni utili a identificare le navi più interessanti da attaccare e le meno protette
  • seguire i dati AIS (Automatic Identification System) della nave, impadronirsi del carico, disconnettere le comunicazioni e lasciare la nave alla deriva
  • lanciare un cyber attacco per denneggiare parte della nave e i suoi macchinari.

Secondo lo Studio il rischio di perdita o danni a una nave come diretta conseguenza di un cyber crimine è al momento basso per il trasporto merci su nave in genere, ma le navi che utilizzano il Dynamic Positioning sono più esposte.

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